lunedì 15 giugno 2009

Ulisse

La statua di Ulisse sulla promenade di Menton. A sfidare ogni giorno il mare aperto.
Come scriveva Conrad: il mare non è mai stato amico dell'uomo. Semmai complice della sua irrequietezza...

sabato 18 aprile 2009

Vini ruffiani e vini feticisti

Ci sono vini 'ruffiani' che piacciono a tutti, di quelli che non sbagli mai quando li regali e li offri. E poi i vini da meditazione e quelli da réconciliation (come mi han raccontato una volta a proposito di un certo Sauternes che riappacificherebbe con le sue seduzioni liquorose e riflessi ambrati ogni ostilità tra coniugi e bene indurrebbe anche i più recalcitranti amanti).

Per non parlare di quei vini intriganti che spiazzano le tue aspettative o conquistano solo alcuni... Un vino che recentemente mi ha 'folgorata': un bianco goriziano che si chiama Damijan... 'Un vino da feticista', 'un vino che ti salva la serata', lo ha definito 'il conte Max'.

Tango ha sempre ragione

Sono appena tornata da alcuni giorni di trekking a cavallo in Alta Maremma. In quel susseguirsi di sentieri, cespugli, sottobosco brulicante scosso dall'occasionale passaggio di un cinghiale, mentre con le redini ben strette seguivo con lo sguardo le orecchie di Tango, per cogliere ogni suo segnale di sgroppata o voglia di galoppo, mi tornava in mente come il nostro essere 'uomini' sia sempre riconducibile all'humus, alla terra. Anche i nostri sforzi più strenui nel dominare eventi e situazioni, in fondo, nulla possono davvero davanti alla natura e ai 'veri' padroni del luogo. Siano essi anche sotto le sembianze di un cavallo maremmano, definitivo conoscitore di ogni anfratto e percorso, e alla cui destrezza di zoccoli e intuizioni nel guadar ruscelli e superare tronchi alla fine si deve umilmente sottostare.

Anni fa a La Rochelle, alla prima uscita al largo di noi aspiranti velisti, un vecchio skipper francese dal viso rugoso e dal sorriso saggio ci diede l'insegnamento fondamentale: 'Ricordatevi che il mare ha sempre ragione'. Anche qui, in quel succedersi petroso e accidentato, Tango ha sempre ragione.

lunedì 30 marzo 2009

Oscar

A winning Welcome to the World to little Oscar!

Lettere da Carlà

Non sono una telespettatrice abituale di 'Che tempo che fa'. Niente contro la trasmissione, semplicemente a quell'ora faccio di solito altro. A parte, ovviamente, le Seratone di Interviste Storiche. Come quella, un po' di tempo fa, a Carlà...

Dopo alcune riflessioni di spessore consone al suo nuovo ruolo istituzionale di Premier Dame, Madame ha gracieusement confidato che quale regalo di compleanno farà a Monsieur le President una lettera. Ma non un biglietto d'auguri qualsiasi, da lei medesima redatto... ci mancherebbe.

Gli donerà invece una di quelle epistole antiquarie oggetto di raccolta da parte di raffinati collezionisti. 'Ce ne sono di argomento storico, artistico, culturale, etceterà...' ha soavemente spiegato a Fazio. E pare che Nicholas sia un grande estimatore del genere.

Da tenere a mente, dunque, nel caso ci si imbattesse in futuro nella complessa incombenza di dover omaggiare qualcuno in occasione di un presidenziale genetliaco, n'est pas?
Alla bisogna, suggerirei di scriverla voi, la lettera, magari su quella risma di carta ingiallita che già da un po' vi intralcia l'ultimo cassetto della scrivania...

Lascio a voi scegliere chi potreste essere... Una Marchesa di Pompadour dallo humour fine come un perlage ('lo champagne è il solo vino che le donne possano bere senza perdere la loro grazia', sosteneva), Talleyrand, Richelieu... Il barone Cambronne?

Siate bibuli!

Walter Winnie e Jole

Sto leggendo, a sprizzi e sprazzi in metro, l'ultima fatica della Litti, 'La Jolanda furiosa'. Anzi, 'la jolanda'. Dove la minuscola ha un suo perchè. Infatti, riflettendo su come chiamare in modo simpatico e non troppo tecnico proprio quelle parti lì - senza scomodare Mc Kinsey, Herr Doktor Grafenberg e company - la Litti se ne esce con un suggerimento per i nostri 'interieur': chiamiamoli 'walter' e 'jolanda'. Che ne dite, non male, neh?

Senza andar tanto lontano, anche gli inglesi già da un po' 'lui' lo chiamano 'willy'. Da non confondersi con Winnie the Pooh, of course.

Basta solo che lei non si infuri, e lui non sia un peso welter.

'Vigilesse' technicolour

Un'iniziativa colorata e divertente di educazione stradale che mi è capitato recentemente di vedere a Recife, Brasile. Delle 'quasi-vigilesse'/'educatrici stradali' (ma anche alcuni boys) sorridenti e dalla 'divisa' sgargiante girano per le strade del centro (la foto qui è vicino al Marco Zero, Praca Rio Branco, a Recife Antigua). Non solo aiutano ad attraversare la strada ma, soprattutto, si rivolgono ai bambini e ai loro genitori se vedono comportamenti no-no, guidare usando il telefonino ecc. Ogni tanto qualche autista o camionista esprime a vivaci colpi di clacson la sua simpatia per le 'vigilesse' technicolour, ma nell'insieme è un'idea carina che sembra stia funzionando.